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Chi ama brucia
Sono in viaggio premio a Strasburgo. Ho vinto un concorso letterario, in palio la visita al parlamento europeo con altri ragazzi. Ho 17 anni, studio (si fare dire) da geometra, gli altri han fatto quasi tutti il classico e ora sono all’università.Il concorso prevedeva un breve saggio sulla tolleranza, io mando un racconto, ma vinco…
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Consigli pratici per vivere meglio
Non ricordo dove ho trovato questo elenco, per cui non so chi l’abbia compilato e se le informazioni riportate siano assolutamente vere, ma questi “consigli pratici per vivere meglio” li trovo deliziosi.
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QUELLO CHE SERVE PER REGISTRARE UN PODCAST
Vuoi iniziare un podcast ma non sai quale tipo di attrezzatura possa servirti? Da oggi inauguriamo una rubrica dedicata al materiale tecnico necessario per registrare un podcast di qualità: 𝐐𝐔𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐂𝐇𝐄 𝐒𝐄𝐑𝐕𝐄 𝐏𝐄𝐑 𝐑𝐄𝐆𝐈𝐒𝐓𝐑𝐀𝐑𝐄 𝐔𝐍 𝐏𝐎𝐃𝐂𝐀𝐒𝐓 Iscriviti al canale Telegram e segui la pagina Facebook per rimanere aggiornato su tutti gli articoli! Telegram: https://t.me/podcastdontelll Facebook: https://www.facebook.com/lavocedellestoriee Sito: https://donttell.buzzsprout.com…
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Il feticismo delle parole
Come sosteneva con grande preveggenza Marx riguardo le merci, esiste un feticismo simile anche delle parole? A cominciare dalla prima, terribile che definisce il nostro ruolo globale: consumatori? Letteralmente consumare significa usare qualcosa fino al suo esaurimento (logorarla poco a poco, dilapidare un bene) e, in accezione riflessiva, “danneggiarsi” (“una malattia mi consuma”, “logorarsi…
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VUOI SALIRE A VEDERE LA MIA COLLEZIONE DI SCUSE PER SCOPARE?
(da un’idea di Andrea Roccioletti) PenosaHo il cancro. Mi restano tre mesi di vita. Mi sono ammalato in Africa, mentre cercavo di salvare un villaggio dalla malaria, da solo, a mani nude. RaccomandataSono il nipote della nipote di Mubarak. GenderDovresti approfittarne: prossima settimana cambio sesso. IndifferenteChe poi, il sesso è sopravvalutato, diciamoci la verità. Molto…
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La visita
Fuori le lepri selvatiche escono e rientrano nelle tane. Il posteggio è troppo grande. Una rotonda, più avanti un’altra. La facoltà di Agraria. I campi. Lo store dei cinesi scorbutici. Le nuvole a brandelli, la luce del sole.La donna quando entra saluta il custode che non la saluta. Sta chino sul suo bancone dietro al…
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Per parlare con uno che ha fede
O della vita come il SuperEnalotto Un uomo che ha fede crede, per definizione, in ciò che non si può spiegare. Per parlare con me, che non ho fede, che non credo in ciò che non si possa spiegare (come si fa con le vele: aprirle, far sì che il vento le gonfi, che servano…
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Mussons
Il cancello è socchiusosul pozzo e l’erba non tagliataLa chiave è sempre lì nascostaCi sono figure lente dentro al barOgni goccia di pioggia riflettel’istante in cui ci si pentedi essere all’apertoe passo dopo passoarrivano le cinque e mezzaL’odore di una campagna lontanaNel crocevia la panchina di legnoha addosso il verde marcio del tempoAvevo visto corvi…
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Fiore
Le parole che uso per dirti non sono le parole che senti non sono le parole che ti stanno nascoste dentro, cucite al pensare, non sono forse che il lontanissimo risvolto di un antico linguaggio in frantumi. Ti parlo ma così tu non capisci. La stessa distanza che c’accomuna, allontana altri esseri. Il tracciato che compie un nome comune, mettiamo “fiore”, per te è diverso da quello che rotea nella mia mente. Tu vedi…
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ENZA DI FOGGIA
Nella nuova pubblicità di Disney+ la nipotina chiede al nonno: “Ma tu la conosci Elsa di Frozen?”. E il nonno risponde, con un tono struggente: “Ma certo che la conosco Enza di Foggia!”. A parte che a me fa tanto ridere non posso non percepire nel tono del nonno un’urgenza affettuosa, una tenerezza verso se…
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Domenica sera
Son venuti a prendere la signora al terzo piano del palazzo di fronte. La dottoressa tutta bardata di bianco. Noi, la gente, affacciati ai balconi. La cena appena finita. Sono stati in casa un quarto d’ora. La signora è scesa con le sue gambe, da sola, uno zainetto. Poi è salita sull’ambulanza e le hanno…
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Fino all’apocalisse
Fino all’apocalisse Il lavoro, le ore, e poi ancora sperare, scansare le droghe che ti vendono perchè tu non sappia più guardare, stringere, cercare, sul divano delle sere un abbraccio rivolti al televisore, una spremuta di sudore dolce da bere, le tue unghia fosforescenti, i presentimenti, a cena dagli altri, orologi guasti, litigi e sbalzi,…
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Fiabe ai tempi di WhatsApp
La principessa aveva una splendida treccia. Ma cos’è quel bagliore sotto il letto? Uno gnomo dispettoso, le forbici in mano. La formula per bloccare il tempo esiste e basta pronunciarla così: la formula per bloccare il tempo esiste e basta pronunciarla così… Cammina cammina per monti e foreste, boschi e caverne. In cerca del tesoro.…
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Perdere gli anni
Recensione su Minervaonline a cura di GIULIETTA ROVERA. C’è la storia di un ragazzo che si accorge con angoscia e stupore di “perdere gli anni”, alle volte a manciate altre in modo quasi inavvertito. E quella di chi scopre che esistono luoghi dove si mettono all’asta occasioni mancate accadute nel passato. E quella del giovane…
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Odore di un’altra neve
Freddo come a Salisburgo. L’odore diverso però: di neve, di fumo, di cuoio, di caffè, di sudore, di merda di cavallo. Puntavano dritto al Regio, per il padre tutto era invisibile. Il ragazzo invece rallentava a guardare. Era bella quella città. Le montagne. Il fiume che tagliava il centro. Le colline sinuose. Compiva quindici anni quel…
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I posti più pericolosi al mondo negli anni ‘80
Negli anni ’80 i posti più pericolosi al mondo erano: Chernobyl, Medellin, le giostre della Vallette. Le giostre delle Vallette, grazie al cielo, venivano in piazza una volta all’anno, per Carnevale. C’erano un tirapugni, l’autoscontro, il tagada, le navicelle su cui salivi e sparavi, i calcinculo. Basta. Ma nonostante l’esiguo numero di attrazioni, queste erano in…
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Colloquio
Sua madre gli aveva stirato la camicia bianca. – Mettiti la giacca.– Ma è per un call center, non serve…– Tu mettila. In bagno certi giorni la chierica non si vedeva. Quella mattina brillava. Aveva preso il caffè in cucina, in piedi, mentre suo padre fissava La7. “Ora me lo chiede, ora…”. Suo padre non gli aveva chiesto niente.…
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E la chiamano gita
Non so ancora come, ma la gita è finita e io sono sopravvissuto e non ho procedimenti penali a carico. Devo essere sincero: non è stato facile, per niente rilassante. Gran Bosco di Salbertrand, un’ottantina di bambini di prima elementare, 7 maestre ed io a gestire l’emergenza umanitaria. All’andata, sul pullman, il coro della canzone “Soldi” di Mahmod…
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Un tranquillo intervallo di paura
Nonostante sul loro capo pendesse una severa interdizione all’intervallo in cortile, da me imposta con autorità per una brutta storia di sputi dentro gli zaini dell’altro giorno, decido per un’amnistia generale e quindi di portarli fuori, che tanto siamo a maggio e c’è il sole e nel week end piove e poi mi fanno tenerezza. Usciamo…
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Inizia il Salone!
Sta per iniziare la settimana più intensa dell’anno, quella del Salone Internazionale del Libro di Torino.Sarò dappertutto ma soprattutto: – da venerdì a domenica allo stand di Autori Riuniti padiglione 2 K17 a mostrarvi le nostre ultime uscite e a chiacchierare con tutti! – giovedì 9 maggio alle ore 20 sarò alla Libreria Pantaleon a fare da relatore al bel libro…
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L’altra sera
Gli alberi spogli di piazza Rivoli, tutti rami come dita secche. L’aria fredda ma odorosa di promesse. La luce gialla del Kebabbaro. Diciamo la verità, eravamo tesi, eh? E quel panino l’abbiamo mangiato piano, quasi in silenzio, per fortuna le birre, grazie al cielo le Moretti da 66 che addolciscono i pensieri. “Il bello è…
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Non diteci che è solo un gioco
Una volta ho giocato a 11 con la mia squadra contro una squadra di ragazze: chiesi di giocare dietro, in marcatura; una volta, al vecchio Delle Alpi, durante un Juventus-Ancona 5-1, io e il mio amico Bixio abbiamo visto un tipo strano che, la mano dentro i pantaloni, si masturbava ad ogni azione; una volta…
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Natale, un ricordo
Anni fa, il 24 dicembre, mi ritrovai con mio fratello al Carrefour di Corso Grosseto mezzora prima della chiusura. Il supermercato, già triste di suo nel resto dell’anno, quella sera era particolarmente desolato: scaffali semivuoti e disordinati, merci fuori posto, sotto sopra, confezioni mezze aperte, strappate, rovinate, segni di un turbolento passaggio, di uno shopping…