Mussons

Il cancello è socchiuso
sul pozzo e l’erba non tagliata
La chiave è sempre lì nascosta
Ci sono figure lente dentro al bar
Ogni goccia di pioggia riflette
l’istante in cui ci si pente
di essere all’aperto
e passo dopo passo
arrivano le cinque e mezza
L’odore di una campagna lontana
Nel crocevia la panchina di legno
ha addosso il verde marcio del tempo
Avevo visto corvi risalendo il rigagnolo
e foglie piegate dal gelo
Avevo visto ragazzi diventare
vecchi e donne arrabbiate
Le case, in questo paese di anime
silenziose, gialle e chiuse
hanno i segni di tremende
avventure e, dentro, nonne
centenarie addormentate
come bambine
Così lontana la sagra dell’estate
così estenuate le campane
che il prete si ostina a tirare
E tra il fiume di piombo
e la stradale
il cimitero dove tutti si conoscono
e, in certe notti tiepide,
escono a parlare
il dialogo senza fine del desiderio
di ancora vivere

2 risposte a “Mussons”

  1. Bellissime parole Vito! Dove si trova il luogo in cui hai scattato l’immagine?

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  2. Ciao! Grazie per il commento! Allora lo scorcio che vedi in foto è la cosiddetta “rosta”, l’argine che protegge il paese di Mussons (tra Udine e Pordenone), dal fiume Tagliamento. Si tratta di una lunga passeggiata rialzata sulle campagne friulane che arriva fino al mare (Lignano).
    Il Friuli è davvero una regione bellissima. Il paese di Mussons, dove ci sono i parenti della mia compagna, è un piccolo paesino che ogni anno organizza (quest’anno no purtroppo) una sagra paesana spettacolare. Se ti capita, fai un salto da quelle parti!

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